Altre vie, Terra Santa

Giorno 7: dal calvario alla tomba vuota

È già caldo quando arriviamo a Gerusalemme. Prendiamo un camminamento che costeggia le mura della città, passando attraverso un cimitero arabo dall’altra parte della valle del Cedron, e arriviamo alla porta dei leoni. Finalmente entriamo nella città vecchia, un dedalo di stradine e vicoletti che salgono e scendono con centinaia di gradini. Il centro è super controllato: c’è la ronda di polizia e militari che controllano praticamente ogni strada e nei luoghi maggiormente sensibili c’è una notevole concentrazione di militari . 

Andiamo a visitare la prima Chiesa, che si trova di fianco alla Piscina Probatica, descritta nei vangeli: la visita degli scavi ci fa capire le dimensioni di queste vasche, utilizzate per contenere l’acqua a servizio del tempio. 

Ripartiamo per iniziare la nostra via crucis che ci porterà al Calvario ed al Santo Sepolcro. È nella più totale indifferenza, tra le bancarelle colme di simboli sacri e la confusione del centro città  che saliamo lentamente alla nostra meta. Il complesso del Santo Sepolcro concentra in se gran parte delle contraddizioni di questa terra… tutto è cristallizzato allo Status Quo, anche la scaletta poggiata nella finestra, ormai inutile, ma che resta strenuamente al suo posto per non cedere il diritto di trovarsi proprio lì! La chiesa del Santo Sepolcro è confusionaria, chiassosa e disordinata, una accozzaglia di edifici addossati l’uno vicino all’altra, rimaneggiati nei secoli. Ma è il centro di tutto, il punto dove la salvezza si è realizzata. Prima saliamo le scalette che portano alla sommità del Golgota, poi scendiamo verso il sepolcro vuoto. Morte e Resurrezione. 

Il pomeriggio abbiamo un breve incontro con il vescovo di qui e poi c’è un po’ di tempo per girare tra le stradine ed i mercati della città. Gerusalemme ha un fascino tutto suo che ti colpisce: si respira la storia in ogni angolo, inizio a capire perché sia definita l’ombellico del mondo. Qui sembra tutto confluire.

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