Altre vie, Basilea, Svizzera, Taizé European Meeting

Di ritorno dal Meeting Europeo di Taizé

Una frase di Frére Alois resta impressa nel cuore, come sintesi di questi giorni vissuti a Basel: “L’essere umano è fatto per la gioia e la gioia non ha la vocazione di esssere conservata per sé, ma per essere condivisa.”

Sono passati pochissimi giorni dal rientro a casa dopo il meeting europeo dei giovani organizzato a Basilea dalla Comunità Ecumenica di Taizé. Anche quest’anno è stato bello incontrare diverse realtà, ed ancora una volta è stato chiaro come sia diversa l’Europa dall’Italia, soprattutto in campo religioso. Forse questa mia impressione deriva dal fatto che vivo in un piccolo paese di provincia, ma fuori da qui c’è un mondo che fatichiamo a conoscere ancora oggi. In Italia quando si parla di Chiesa èovvio intendere che stiamo parlando di chiesa Cattolica, anche se iniziano a nascere alcune diverse realtà anche da noi, ma se si varcano i confini nazionali emerge una realtà spesso a noi ignota, fatta di chiese protestanti, di evangelici, di anglicani e di chiese ortodosse o cattoliche di altre tradizioni… insomma c’è un mondo di realtà che non conosciamo e che spesso ignoriamo.

Eppure è proprio dal dialogo con l’altro che si prende coscienza di ciò che si è, è nel confronto con ciò che è diverso che nasce l’autocoscenza di quali siano le proprie peculiarità, e spesso, è solo nel confronto con ciò che è altro da me che mi fa aprire la mente.

La comunità di Taizé, che cerca incessantemente di costruire ponti e lanciare messaggi di apertura e dialogo interconfessionale, anche questo anno ha centrato il suo obiettivo: mischiare, far conoscere, unire fin dove possibile.

Anche a Basilea, una città di per sé particolare, crocevia di tre nazioni, in cui si vive continuamente saltellando da un lato all’altro delle frontiere nazionali, la comunità ha cercato di unire e far conoscere i giovani presenti, provenienti un pò da tutta europa, ma anche in piccole delegazioni, un pò da tutto il mondo.

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