Altre vie, Terra Santa

Giorno 5: dalla Grotta al Cenacolo

Prima tappa oggi la Basilica della Natività: già dalla porta si può capire quanto sia stato difficili nei secoli cercare di preservare questi luoghi da tutte le invasioni e le varie occupazioni subite. Per entrare infatti si passa dalla “porta dell’umiltà” ovvero da una piccola porticina che obbliga ad abbassare la testa per entrare, costruita così per evitare l’ingresso dei Turchi in Basilica con i cavalli. Appena varcata la porta ci rendiamo conto che di questo luogo è possibile vedere ben poco, dato che è in restauro, ma ciò che si scorge ne fa intravedere la bellezza: secoli di candele accese avevano oscurato la bellezza dei mosaici che rivestono le pareti. 

Al di sotto dell’altare c’è la “Grotta della Natività”, ovvero la casa in cui è nato Gesù: oggi noi celebriamo proprio qui la Nostra Messa, il nostro Natale, ed emergono subito le contraddizioni e le divisioni di questo luogo che vede necessariamente la presenza delle differenti confessioni cristiane. Qui vige la legge dello Status quo, tutto è cristallizzato ad un dato giorno del passato, quindi non tutto è possibile neanche durante la celebrazione: non si può cantare, l’altare per noi cattolici è definito, si può restare poco ed i tempi sono stretti per tutti. 

Le emozioni di questi giorni sono davvero tante, credo ci vorrà molto per poterle comprendere tutte. 

Dopo la Messa, visitiamo la Grotta del Latte, ovvero la casa dove probabilmente soggiornò la Santa Famiglia, per un po’ di tempo, e poi altre grotte che hanno segnato la storia della Chiesa, come quella in cui San Girolamo ha tradotto la Vulgata, la prima Bibbia in Latino. 

Partiti da Betlemme ci dirigiamo a Bet Jalal dove incontriamo il parroco che ci racconta delle difficoltà dei Cristiani Palestinesi: piano piano, stando qui si iniziano a capire le difficoltà che si vivono quotidianamente in questa terra martoriata dai conflitti. Ci chiede un aiuto, non solo economico, ma soprattutto di far sentire al mondo la loro voce: in questa terra abitata da ebrei e arabi che usano la violenza al posto del dialogo, i cristiani, che sono una piccola minoranza, si fanno portatori di pace, promuovendo l’idea di una possibile convivenza pacifica. 

Ultima tappa della mattina è il campo dei pastori, i primi che hanno adorato il piccolo Gesù. Intonare canti Natalizi con un caldo così forte è qualcosa di particolare, irreale. 

Il pomeriggio lo passiamo a Gerusalemme, al di fuori delle mura attuali ma all’interno della parte più antica della città. 

Visitiamo il luogo del Cenacolo, la Sinagoga con la tomba di Davide, la chiesa della Dormizio di Maria e infine San Pietro in Gallicante che sorge al di sopra della casa di Caifa, dove Pietro ha rinnegato Gesù. 

Rientrati a Betlemme facciamo un giro per il mercato, luogo caratteristico, con la sua confusione e una grande vita. 

Il fascino di questa terra mi sta conquistando ogni giorno di più!

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